Tra accordi e ideologie, di José Luis Conde. Revisione

Tra accordi e ideologie, saggio

Tra accordi e ideologie Si tratta di un saggio informativo firmato dal musicologo e professore argentino José Luis Condé. È il primo titolo con cui nasce una nuova casa editrice, Medio Tono, che si dedica alla pubblicazione di opere sulla musica. Il suo obiettivo è diventare un riferimento per un genere che sembra destinato a un pubblico molto esclusivo, ma il suo scopo è anche quello di avvicinarlo a tutti i tipi di lettori. Questa prima scommessa ha successo. Ecco il mio recensione.

José Luis Conde — autore

José Luis Conde è nato a Buenos Aires nel 1961. È professore di Storia della musica, Critica musicale, Estetica della musica, Linguaggio musicale e Chitarra presso l'Istituto Superiore di Musica dell'Università Nazionale di Tucumán. Nella sua carriera di musicista ha partecipato a diversi concerti come solista di chitarra e anche come membro di gruppi di musica da camera. Contemporaneamente si dedica alla composizione di opere per chitarra e formazioni da camera.

Nel 1995 ha fondato l'ensemble strumentale Aulo dedicato alla musica medievale, rinascimentale, barocca e contemporanea. Ha pubblicato vari articoli di divulgazione musicale su giornali e pubblicazioni culturali e da anni svolge un ampio lavoro come conferenza su argomenti di apprezzamento musicale, estetica musicale e storia della musica.

Tra accordi e ideologie - Recensione

Con il sottotitolo di Musica, nazioni e totalitarismi, questo saggio è suddiviso in due grandi blocchi e mira ad essere a riflessione generale sul ruolo della musica nei diversi scenari sociali succedutisi a partire dalla metà o fine Ottocento e per tutto il Novecento. È così che questo panorama sociale e artistico si svela attraverso le vite, le opere e le carriere dei grandi compositori europei. Li hanno adattati, cambiati o addirittura sono diventati vittime dei movimenti sociali e politici che si sono verificati.

Quindi, nell'a lettura facile e accessibile Per tutti i lettori di fatti rilevanti e compositori interconnessi, camminiamo tra i nazionalismi centralisti di Germania o Francia oppure quelli più lontani come il norvegese, l'ungherese, il ceco o il russo del XIX secolo. E arriviamo alla creazione condizionata e forzata della musica totalitarismi del XX secolo come le dittature sovietica, italiana, tedesca o spagnola.

Ideologia nella musica

Tra accordi e ideologie Copre – senza entrare troppo nei titoli delle opere o dei compositori – un ampio arco di tempo e quelli più rilevanti. La cosa più coraggiosa di questo saggio è che vuole analizzare la musica con le maiuscole da una prospettiva diversa: quella di ideologia. Lo fa senza artifici, con il rigore e la sapienza giusti e necessari, e con una prosa facile da leggere e da seguire. Quindi l'autore riesce a inserire il lettore sia nella vita di compositori famosi come Wagner, Falla, Stravinsky, Bartók, Glinka o Shostakovich e gli eventi che li circondarono e condizionarono la realizzazione delle loro opere.

E non solo può scoprire altri autori meno conosciuti o più ignorati, ma ci fa anche tracciare una linea temporale comune con il presente attuale. Fateci vedere il parallelismo che può verificarsi anche in questo presente, non solo in termini di composizione musicale, ma in generale di creazione artistica. È anche inevitabile confrontare la creazione musicale degli ultimi due secoli con ciò che vediamo oggi e come sia condizionata da alcuni parametri simili di direzione politica o addirittura di censura e autocensura negli autori e in tutti i generi musicali.

Anche José Luis Conde ha preso come sintesi di questo saggio una massima orientale, quella di Confucio che dice che "basta ascoltare la musica di una corte per diagnosticare il carattere politico e morale di una nazione".

In breve

Un buona lettura per gli amanti della saggistica, esperti o profani del genere, che vogliono leggere una visione diversa o apprenderne una generale rispetto a quella che avevano sulla musica e sui suoi autori più classici e rilevanti.


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